Uno scorcio della piazza di Misilmeri. Fotografia di Elena Santino e Salvatore Bartolotta |
Un elaborato, al mio paese lo devo.. non vi sembri sconveniente o poco originale; è sentito. L'ispirazione me l'ha data, forse, un arabo morto circa 1000 anni fa
Mi è capitato, oggi, di fare per due volte il tratto di strada che collega piazza S.Teresa alla piazzetta in cui vi è la fontana nuova. Misilmeri, il paese dove ho sempre vissuto, da quando sono nato.
Al solito posto da non so nemmeno quanti anni c'è un immobile sulla collinetta che ci sovrasta, un castello che negli scorsi anni ha rivisto la luce salvo poi rimanere nuovamente al buio, in tutti i sensi.
Ho pensato, ma che avrà visto in questi luoghi il signor emiro Giafar?
Convenienza strategica, economica o forse solo "l'aria frisca" del nostro paesaggio. Adesso a distanza di tanto tempo sotto il castello c'è di tutto.. ma proprio tutto.
C'è un paese tristemente noto ai più per vicende poco onorevoli e c'è un paese in cui vi è gente che ogni giorno si sbraccia per fare di più. C'è la puzza della "monnezza",piaga della società moderna, ma c'è profumo di cambiamento, di pulito e di impegno.
Sarò strano, forse un po' ingenuo ma a me piacerebbe poterci portare mio figlio un giorno su quella collinetta. Con un lavoro, una famiglia.. e da paesano, non da turista
In anni di associazionismo ho visto e vissuto situazioni piacevoli e spiacevoli, visto sorrisi di persone che non riuscivano a sorridere manco per niente e, forse, ho anche lasciato qualcosina del mio impegno nel sociale.
Non dimentichiamo la nostra identità, siamo il paese di Rocco Chinnici, di Cosmo Guastella.. siamo il paese in cui nacque il primo comitato pronto a governare l'Italia (da cui il nome della nostra piazza "Comitato 1860") e siamo tanto altro...
Non credo di poter rinunciare alla semplicità di questi luoghi. Dove potrei ritrovare la familiarità e la bellezza dei profumi (sì, ci torno ancora) delle nostre viuzze? Sapete che bello è passare da una qualsiasi via e "sentire" il pulito delle lenzuola stese o della signora di turno che ai fornelli e con la finestra aperta ci delizia dei profumi della cucina? (Poco importa se si friggono melanzane alle 07:30 del mattino.. va bene lo stesso.. )
Mi fermo qui con il mio pezzo (perché di tradizioni, ricordi e cultura potrei parlarne per ore) non con la solita battuta che contraddistingue le mie chiusure, "Niente di che e nulla di più" Concludo eccezionalmente con "Misilmeri vuole essere "tanto" e "qualcosa in più"
Nessun intento politico,sia chiaro, non dubitate della mia buonafede, come scritto sopra un pensiero ai miei luoghi è solamente frutto di un sincero sentimento di affetto
Ps. Non facciamo incazzare Giafar, a noi ci tiene
F.D.C