Si parte, dicevamo...
E' curioso, sapete, quanto il ricordo di cose passate possa essere tanto vivido nella nostra mente. C'è un elemento che mi collega a giorni andati e mi fa stare bene.. un semplice appartamento dove fino a qualche anno fa vivevano i miei nonni.. Dio li benedica.
E' passata tanta gente da quelle quattro mura in più di 50 anni di storia.. culture, idee, sogni ..e adesso ci sto io. Uno spiraglio sul centro storico di Bagheria alla quale tanto sono legato. La colonna sonora di un perfetto pomeriggio di tarda estate, uno di quelli in cui il caldo riesce a farti avere avere più allucinazioni di Woodstock '68, è, guarda caso, proprio uno dei pezzi più belli di fine anni 60. La voce graffiante ma allo stesso tempo dolce è quella di Janis Joplin.. Summertime, precisamente e la mente vola indietro; se poi c'è anche una bella birretta fresca non vi dico...
Il liceo, il mondo che mi ha cresciuto, e poi le persone incontrate che nel bene e nel male hanno arricchito il mio bagaglio di esperienza, poi 4 amici (di quelli veri) ed una briscola, tipico post serata di quello che ormai è stato soprannominato "lo chalet" forse per scherzo o forse perché di fatto l'accoglienza di quel posto è tale da ricordare proprio i rifugi montani. La birretta rilassante qui diventa un must, anche alle 02:00 di notte, anche se siamo a Gennaio ...e chi perde lava i piatti
Poi passa Janis, passa Summertime e arriva un gruppo sulle cui note ha ballato un'intera generazione di fidanzati. A whiter shade of pale, come il titolo di questo secondo pezzo recita, l'atmosfera è rilassata e... vi è mai capitato di pensare, sulle note di qualche canzone, "chissà cosa accadeva qui in questo momento 40 anni fa?" ..a me si, e la cosa mi fa ridere..
F. D. C.
Io lo so cosa accadeva lì. Una bella famigliola, 3 ragazzini che cominciavano ad essere in troppi per una sola stanzetta.
RispondiEliminaAllora l'idea: tiriamo su "quattro muri" in terrazza.
Anni '70, l'economia è in crescita e anche solo uno stipendio ma certo ti permette di progettare, di "allargare" gli angusti orizzonti di chi era passato attraverso la guerra e aveva imparato invece a programmare di giornata in giornata contando i pochi spiccioli in tasca.
Proprio 40 anni fa e proprio così è nato il tuo "chalet".
Non era ancora com'è adesso, c'era una parte a terrazzo, ma profumava di nuovo e di cose da vivere. Spazio.
Per averci un gatto, un cane, uccellini. Poi tanti, tanti amici e ragazzi che già allora, tra biscotti e manicaretti della casa, si fermavano, accolti, così come adesso, nel calore di quel luogo.
E se ora, quando sorridi chiedendoti cosa accadeva, qualcosa ti arriva, è semplicemente l'eco degli stessi "riscussi 'n'capu 'i fimmini", le stesse cazzeggiate, ma anche gli stessi "farò" e i "quando saremo" di giovani con la mente che, dentro queste "4 mura", volava, stavolta in avanti, guarda caso, col sottofondo dei pezzi più belli degli anni.
Il commento mi ha emozionato tantissimo. Grazie mille zia, la voce di chi ha vissuto quel luogo racconta benissimo tutte le emozioni che ivi sono racchiuse.. Un abbraccio :)
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